Filosofie di stimolazione


Le principali filosofie di stimolazione, utilizzate negli impianti attualmente sul mercato, si possono far rientrare in due categorie:
1. sequenziale
2. parallela.
La stimolazione sequenziale comporta che gli elettrodi siano attivati in rapida sequenza uno dopo l'altro, quella parallela che siano attivati contemporaneamente.
Nell'impianto Nucleus è impiegata la filosofia di stimolazione sequenziale; nel caso che sia utilizzata la strategia Spectra, l'impianto utilizza un banco di filtri per l'analisi del segnale sonoro che può essere presentato su sei elettrodi contemporaneamente per ogni ciclo di stimolazione. Inoltre, è previsto che l'impianto Nucleus possa utilizzare anche la strategia CIS, di cui si parla successivamente.
L'impianto MXM Digisonic utilizza la filosofia di stimolazione sequenziale; tramite un banco di filtri digitali il segnale è processato con analisi di Fourier. A seguito di questa elaborazione il segnale è scomposto in 15 bande di frequenza e inviato ai singoli elettrodi. Per ciascun ciclo potranno essere attivati contemporaneamente da uno a 15 elettrodi. Questo dispositivo può utilizzare l'identificazione della Fo per modulare la cadenza di stimolazione elettrica; in alternativa si può scegliere una frequenza di stimolazione elettrica fissa.
L'impianto Clarion consente di utilizzare una filosofia di stimolazione sequenziale con frequenza di modulazione degli stimoli elettrici fissa denominata CIS (Continuous Interleaved Sampler), che impiega sempre un banco di filtri, oppure una filosofia di stimolazione parallela denominata CA (Compressed Analog), che consente di inviare contemporaneamente a tutti gli elettrodi il segnale di stimolazione in forma analogica.
L'impianto MED-EL Combi 40 utilizza una filosofia di stimolazione sequenziale, strategia monopolare e con possibilità di programmare l'ordine di attivazione degli elettrodi che sono in numero di otto.
La codifica impiegata è la CIS-PRO, che costituisce un'implementazione della classica CIS, impiegata anche nell'impianto Clarion. Allo stato attuale delle conoscenze non si è evidenziata una strategia di stimolazione che sia indiscutibilmente superiore alle altre.
Gli studi comparativi effettuati in proposito e reperibili nella bibliografia internazionale non hanno portato a differenze di prestazioni statisticamente provate. Le variabili in gioco nel corso di un adattamento di impianto cocleare sono, come si è visto, moltissime e anche la variazione di un singolo parametro può determinare notevoli modificazioni nella qualità e nella quantità di informazioni fornite al paziente, nelle sue sensazioni soggettive e nelle prestazioni comunicazionali valutabili dagli appositi test logopedici. Da queste considerazioni si intuisce come l'adattamento dell'impianto sia da considerarsi uno degli aspetti più delicati nell'ambito di un programma di impianti cocleari. E' indispensabile quindi che sia eseguito da personale esperto tecnicamente, dotato di una solida cultura audiologica e grande sensibilità clinica ed umana nei confronti del paziente ipoacusico.
MODIFICATO DA:
L'impianto cocleare in età pediatrica - A. De Filippis - Ed. Masson - 1997
Impianto cocleare. Una risposta ad ogni domanda - Istituto di Audiologia Università degli Studi di Milano - 1996
L'impianto cocleare nelle sordità gravi e profonde - A. De Filippis - Ed. C.R.O. - 2003
Sordità 2000. Stato dell'arte e prospettive - Comitato italiano di audiofonologia. Atti del 1° convegno nazionale - Ed. Fogliazza - 1997.
Atti del XIX corso aggiornamento nazionale dell'Associazione Italiana Tecnici Audiometristi: Riabilitazione uditiva e vestibolare - Ottobre 2002
L'adattamento degli apparecchi acustici - U. Cotrona, W. Livi - Oticon - 2002
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